Quale immagine per la giustizia riparativa ?!?





Il sistema giudiziario retributivo è raffigurato nell' iconografia tradizionale con l'immagine della donna bendata  con  la bilancia e la spada.

La giustizia riparativa si fonda su presupposti complementari a quelli del sistema classico penale:
- sulla rottura della relazionalità personale e sociale che il reato ha provocato
- sulla necessità di dare spazio e respiro alla sofferenza della vittima colpita dal reato
- sulla responsabilità del reo verso la vittima per riparare le sofferenze provocate con il coinvolgimento volontario della vittima
- sulla responsabilità per il futuro della vita delle persone coinvolte dal reato.

Anche per la giustizia riparativa sono usate immagini diverse per evidenziarne le plurime caratteristiche distintive. 
L’immagine appropriata non è l’occhio per occhio, ma il nodo da riallacciare[1]  per “il ristabilimento di una comunanza, incrinata o infranta dal torto commesso o subito”[2] oppure   “quella dell’ago e del filo, in modo da promuovere processi di consapevolezza e ricercare alleanze, con giudici, pubblici ministeri, avvocati, operatori dei servizi minorili, mediatori, studiosi, soprattutto con chi è indisponibile a contaminazioni invasive e non sufficientemente ragionate”.[3]

E’ anche usata efficacemente l'immagine dell'aratro[4] che  consente di mettere in luce l'aspetto della fatica della profondità del conflitto, da dissodare con lento e paziente lavoro di accoglienza ed ascolto,  per scavare tracciando il solco della responsabilità ove gettare il seme della riparazione: 
“Per ri-unire ciò che è separato è necessario affondare nelle radici del conflitto,  incontrare l'umidità dolorosa dei sentimenti coinvolti, l’ aridità gelide dell’indignazione, l’ incolta e caotica proliferazione delle erbacce dell'aggressività, della violenza, del risentimento, la durezza impietrita della solitudine di chi non si sente riconosciuto. Per ri-unire ciò che era separato è necessario disegnare il solco ordinato della responsabilità, dentro il quale è poi possibile gettare il seme della riparazione. Il lavoro, dunque, è lungo e impegnativo. di vent'anni dell'aratro richiedono alle parti,  ai mediatori, ai cittadini la capacità di saper aspettare, il coraggio di rimanere al cospetto delle domande difficili, la pazienza di vedere nascere qualcosa di duraturo” [5]

Pasquale avv.Lattari


E' una riflessione inserita nel testo sulla giustizia riparativa - di prossima uscita - che il tempo ampio e fecondo di questi mesi di distanziamento sociale ha reso possibile.
Le immagine ulteriori che susciterà la riflessione sulla giustizia riparativa da parte dei lettori saranno ben accette..anzi auspicabili.!!

[1] G Zagrebelski In La cattedra dei non credenti op cit pg 1177
[2] G.Zagrebelsky Diritto allo specchio Torino 2018 pg. 347 
[3] vd F.Albano Introduzione in La mediazione penale e altri percorsi di giustizia riparativa nel procedimento penale minorile. Autorità Garante infanzia ed adolescenza Roma 2018 pg 7.
[4] C Peguy I Misteri, Giovanna d’Arco, La seconda virtù, I santi innocenti. Milano 1989.
[5] C Mazzucato oltre la bilancia e la spada alla ricerca di una giustizia della reliance in Rigenerare i legami la mediazione nelle relazioni familiari e comunitaria. E Scabini EG Rossi (a cura di) Milano 2003. Pg.173,174