Le manifestazioni della Giustizia. (PARTE VII de: La giustizia: contenuti, simboli manifestazioni e volti).

  

                                    (Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo Particolari della Giustizia Ambrogio Lorenzetti 1338-1339 Palazzo Pubblico di Siena) .


Le manifestazioni della Giustizia. (PARTE VII de: La giustizia: contenuti, simboli manifestazioni e volti).

La giustizia è un concetto inafferrabile, ineffabile, inattingibile sul piano concettuale.[1]

“Perché la Giustizia non è tanto un’idea che si colloca fuori di noi ma “un’esigenza che postula un’esperienza personale: l’esperienza, per l’appunto della giustizia o, meglio, dell’aspirazione alla giustizia che nasce dall’esperienza dell’ingiustizia e dal dolore che ne deriva…il senso della giustizia nasce paradossalmente da un’ingiustizia subita da Noi o da chi ci è caro e che consideriamo parte di Noi. Ed è lì nell’ingiustizia subita che mette le sue radici la regola aurea di matrice biblica (Mt7,12) del non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te, “la formula più embrionale della percezione della giustizia o dell’ingiustizia” da cui si sviluppa “quella poderosa costruzione della giustizia che pervade ogni aspetto dell’esistenza e si prolunga nelle diverse espressioni del diritto.” (Martini Zagrebelsky La domanda di giustizia 2003)” [2]

Già Eraclito infatti affermava: “Se non ci fosse l’INGIUSTIZIA della GIUSTIZIA non si conoscerebbe neppure il nome”

La difficoltà di definire che cosa è la giustizia non ne oscura il senso ed il fondamento. Anzi.!!..  la Giustizia si concretizza ai nostri occhi e nella vita sociale in diverse manifestazioni che - sin dall’antichità (nel particolare in alto del Lorenzetti Sulla bilancia della Giustizia: i due angeli amministrano i due rami della giustizia secondo Aristotele  "distributiva" (a sinistra) e "commutativa" (a destra). L'angelo a sx  decapita un uomo e ne incorona un altro: l'angelo a dx  consegna ai mercanti strumenti di misura nel commerciolo- sono state classificate variamente: 


a - giustizia distributiva: è l’equa distribuzione o ripartizione delle risorse comuni e dei vantaggi tra le persone indispensabili ad una vita dignitosa. (vd immagine Lorenzetti la parte dx l'Angelo premia e distribuisce)  

I criteri di ripartizione e distribuzione variano in ragione dei riferimenti etici e principi giuridici. Nel nostro Ordinamento la visione della giustizia distributiva[3] ha molto a che fare con l’impegno dello Stato e dei suoi organi - riposa nella Costituzione art. 3 co.2  - di attuare il principio di eguaglianza sostanziale di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori...”. 


b - giustizia cd primaria: regola le relazioni tra persone e nella società,  protegge una serie di valori fondamentali per la persona condivisi, accettati e riconosciuti.  Il diritto primariamente deve regolare e determinare ciò che è lecito e ciò che non lo è: “un diritto che non divide il lecito dall’illecito sarebbe una contraddizione della sua stessa natura. Non sapremmo nemmeno immaginarlo. Il diritto abbraccia comprende e giustifica qualcosa per escludere qualche altra cosa.”[4]  


c - giustizia cd secondaria o giudiziaria: si attiva quando c’è la trasgressione,  e quindi reagisce all’ingiustizia. 




La giustizia giudiziaria – in particolare quella penale – può avere ulteriori specificazioni: 


-la giustizia retributiva: al male commesso si applica in proporzione il male della pena, il meccanismo giudiziario retribuisce il male commesso dal reo con il male della pena (cd raddoppio del male) ed al bene il bene del premio o del vantaggio. Il meccanismo – con tutti i dovuti distinguo – mima la logica tipica del taglione o della vendetta[5] - è la forma più evidente di giustizia.[6]



-la giustizia rieducativa: la nostra Costituzione prevede all’art. 27 che la pena deve tendere alla rieducazione, al recupero personale e sociale del condannato. E tuttavia nonostante le inadempienze e le lacune[7] e, soprattutto, la cultura securitaria (pene severe per chi commette un reato che deve esse escluso dalla società allontanato e recluso) la finalità di recupero e riabilitazione e risocializzazione del reo è perseguita e porta cospicui risultati.


-la giustizia riparativa (restorative justice) cerca - con la partecipazione diretta delle parti in particolare della vittima - di riparare le conseguenze del reato i pregiudizi ed i danni generati alle persone, al rapporto personale o sociale coinvolto.

Affrontando il reato da una prospettiva nuova – il reato non è solo violazione della norma penale a cui va applicata la pena prevista ma è anche evento che lede i legami personali e sociali da ricucire – da qualche decennio si è diffusa con diverse modalità (la principale è la mediazione penale) ed all’interno di recenti istituti processuali (in corso del giudizio o dopo la sua conclusione). 

I servizi di giustizia riparativa si fondano su alcuni aspetti fondamentali:

-       - si attivano solo se sono nell’interesse della vittima che ha avuto previamente complete informazioni 

-     - il reo ha riconosciuto i fatti essenziali  [8]: è necessario che la giustizia al riguardo deve aver detto una cd parola certa sui fatti!!

-     - il procedimento è volontario e riservato  dinanzi ad un terzo imparziale – un mediatore – ed al di fuori delle aule processuali. 


Le finalità sono identiche al sistema penale classico:  la prevenzione dei reati e la promozione della sicurezza sociale, la riaffermazione della validità dei precetti penali, il ristabilimento delle regole violate, il recupero del reo.


Il nostro sistema di Giustizia  composto dagli istituti e strumenti della giustizia retributiva – fondamentale ed insostituibile – a cui si collegano quelli essenziali della giustizia rieducativa del reo affiancate dai recenti istituti della giustizia riparativa – che riconoscono e promuovono i diritti della vittima  -  “fornisce un nuovo modo di ripensare la giustizia[9]  con prospettive poliedriche nuove che affrontano i molteplici aspetti relazionali ed umani, sociali ed individuali collegati al reato.


(della giustizia riparativa ci occuperemo espressamente nelle prossime puntate e parti)


Pasquale avv.Lattari

 



[1] M.Cartabia A.Ceretti un'altra storia inizia qui 2020 pg.66

[2] .Cartabia A.Ceretti un'altra storia inizia qui 2020 pg.67-68

[3] Cfr J. Rawls Una teoria della giustizia 2008:la Giustizia distributiva si fonda sulla “fraternità democratica” basata sull’idea di reciprocità e solidarietà derivante dalla comune cittadinanza.

[4] G. Zagrebelsky La virtù del dubbio 2007 pg.97.  Inoltre “un nucleo minimo di diritto forte, spesso presidiato dalla sanzione penale, non può non esistere.” pg. 50. 

 

[5] I riferimenti storici da cui peraltro deriva la denominazione sono: legge del taglione di Hammurabi, poi dell’Occhio per occhio ebraica – Levitico XXIV 17-20; Esodo XXI 23-25; Deuteronomio XIX 21; la legge delle XII tavole Romana.

[6] Anche alla violazione della norma civile si applica il medesimo meccanismo “retributivo” con una sanzione (civile) così come all’adempiente si applica un vantaggio o ricompensa. Ed in tali casi vi sono forme diverse di intervento rispetto allo squilibrio provocato con la violazione: per esempio gli obblighi civili di reintegrazione o di restituzione o di risarcimento civile. 

[7] Si vedano le numerose condanne dell’Italia da parte della Corte Europea dei diritti dell’Uomo in materia di carceri e regime carcerario

[8] Vd articolo 12 Direttiva 2012/29/UE

[9] P.Ziccone Verso Ninive conversazioni su pena, speranza, giustizia riparativa con il Cardinale MMZuppi 2021 pg. 62