S. Botticelli La primavera (1482) - Galleria degli Uffizi - Firenze
LA BENDA DELLA GIUSTIZIA (PARTE SESTA de: La giustizia: contenuti, simboli manifestazioni e volti).[1]
La Donna/ Giustizia è raffigurata anche con la Benda sugli occhi.
La benda è simbolo ex sé equivoco:
-la Donna giustizia è bendata così non guarda nessuno ed è equanime ed imparziale nei suoi giudizi....e - al contempo
- la Donna Giustizia è bendata al pari di Cupido o della Dea Fortuna ed i suoi verdetti sono fortuiti e gli esiti casuali ed irrazionali.
S. Botticelli La primavera (1482) (Particolare) - Galleria degli Uffizi - Firenze
La Benda è simbolo relativamente recente.
La benda sugli occhi della Giustizia solo nel 1494…compare per la prima volta raffigurata nelle incisioni di A. Durer che accompagnavano un testo di Sebastian Brant (1457-1521) Narrenschiff (la nave dei folli) che narra di un Viaggio immaginario verso il paese della Follia in cui evidenziava vizi e umane debolezze; tra queste quelle dei giudici..e la Giustizia è raffigurata con tutti i simboli tradizionali (spada, bilancia) ma con una benda che un folle (berretto a sonagli) gli pone.
Anche se minoritaria la Giustizia bendata – peraltro l’Autore negli stessi anni la raffigurò con occhi grandi e sopra la media - tuttavia, sia l’immagine che il simbolo, ebbe immediato successo.
A .Duhrer il sole della giustizia incisione 1499
Il primo approccio fu chiaramente di valenza negativa: non poteva non contrastare con la necessità che ha la giustizia di vedere bene ed attentamente.
L’occhio e la vista poi da sempre simboleggia la divinità che tutto vede ed alla giustizia - suo attributo principale - non può mancare.[2]
In particolare la vista simbolo di conoscenza non può mancare ai giudici che devono avere la capacità di osservare e vedere strumento essenziale del giudicare.
Tutte le visioni della giustizia si fondano sulla imparzialità del giudice: dalle antiche allegorie in cui i giudici sono raffigurati senza mani per impedirgli di ricevere doni di corruzione, per passare alla tradizione giudaica ( Esodo 23 1-9 e Proverbi 28.21) ed a quella cristiana il giudice non deve considerare altro se non la verità dei fatti (S Tommaso Summa Theol. 109, 3.2.2 ).
La benda che impedisce la visione e che stigmatizza la cecità della giustizia umana però poteva attrarre anche la significanza simbolica dell’imparzialità e della giustizia che non deve guardare in faccia a nessuno. E così il simbolo della benda ha assunto duplici – anzi opposti - significati.
L’ immagine ed il simbolo della benda attiva suggestioni ed emozioni positive e tranquillizzanti.
- La benda è simbolo di uguaglianza.
La legge è uguale per tutti si legge alle spalle dei giudici nei tribunali italiani: è il sunto del principio di uguaglianza: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” (art. 3 Costituzione )
La benda impedisce di fare distinzioni di trattamento: la giustizia è imparziale e non fa distinzione tra cittadini: a tutti - a prescindere dal censo e dallo status - si applica la stessa legge e lo stesso rito: la benda è simbolo di giustezza della giustizia…è simbolo della giustizia giusta.
- La benda è simbolo di imparzialità.
La benda preserva anche la giustizia dalle richieste e dalle tentazioni di corruzione e di parzialità che giungono da sempre dagli attori e dagli uomini di giustizia..una giustizia quindi terza rispetto alle pretese di chi si rivolge a Lei.
Al simbolo può far riferimento il nostro “Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge (art.25 Cost.ne)”: nessuno può scegliersi il giudice che è incaricato per quella specifica controversia secondo criteri legali e previsti ex ante. Ed in caso di motivi che minano l’imparzialità il giudice è tenuto ad astenersi e le parti possono contestarne l’imparzialità ricusandolo con meccanismi che ne consentono la sostituzione.
J.E Fraser Contemplazione della Giustizia (statua dinanzi Suprema Corte Washington)
-La benda è simbolo di legalità: Nessuno può essere giudicato se non per un fatto che la legge prevede come reato prima che il fatto sia commesso e nessuno può esser privato della libertà se non nei casi previsti dalla legge. (art. 25 cost.ne)
Francobollo che raffigura immagine della statua di EJ Fraser (da cui si evidenzia la benda sugli occhi della giustizia)
L’ immagine ed il simbolo della benda ha significati negativi ed inquietanti.
-La benda è simbolo di cecità, di parzialità o di superficialità.
La Giustizia bendata non vede adeguatamente e non giudica con imparzialità. La parzialità del giudice è da sempre una preoccupazione collettiva ed afferisce alla significanza della parzialità indotta dalla corruzione o dalla partigianeria di comodo ma anche derivante dalla mancanza di cura e di attenzione da parte dei magistrati o anche all’impreparazione o sciatteria.
De Damhauouder La giustizia bendata xilografia 1554
W.Hogarth Paolo davanti a Felice incisione Museum of London 1751
-La benda è simbolo di mancanza di trasparenza e di verificabilità del funzionamento.
La benda impedisce anche di vedere all’interno del mondo della giustizia, proibisce la visione di ciò che c’è sotto la benda.
“Io vidi una donna bellissima, con gli occhi bendati ritta sui gradini di un tempio marmoreo. Una gran folla le passava dinanzi, alzando al suo volto il volgo implorante.
Nella sinistra impugnava una spada, colpendo ora un bimbo, ora un operaio ora una donna che tentava di ritrarsi, ora un folle. Nella destra teneva una bilancia; nella bilancia venivano gettate monete d’oro da coloro che schivavano i colpi di spada. Un uomo in toga nera lesse da un manoscritto: “non guarda in faccia a nessuno” Poi un giovane col berretto rosso balzò al suo fianco e le strappò la benda. Ed ecco, le ciglia eran tutte corrose sulle palpebre marce; le pupille bruciate da un muco latteo; la follia di un’anima morente le era scritta sul volto. Ma la folla vide perché portava la benda.” (Edgar LEE master Antologia di Spoon river).
Il simbolo dell’immagine iconografica della giustizia come donna bendata proprio per un’esperienza negativa dell’autore viene interpretata ed “alterata” completamente: da avvocato difese un giovane accusato di simpatie anarchiche e condannato a morte insieme ad altri 7 a conclusione delle manifestazioni di protesta - nell’America del 1886 - per la giornata lavorativa di 8 ore che lasciò come retaggio la festa del primo maggio ma anche l’idea che quei ragazzi fossero vittime di una vendetta di classe più che rei che meritassero tale pena.
La complessità delle strutture giudiziarie rendono farraginoso il funzionamento dei meccanismi giudiziari che hanno necessità di continua manutenzione e verifica. E l’errore oltrechè umano è insito nel funzionamento di strutture complesse come quello della Giustizia. (si pensi alla struttura della Polizia giudiziaria ed a tutti i numerosi agenti ed operatori che vi sovraintendono, alle strutture burocratiche delle procure e dei Tribunali in tutte le diverse e distinte artiolazioni….). E tuttavia oltre agli errori giudiziari, alla ingiusta detenzione…alle conseguenze derivanti dalla stigmatizzazione dei presunti colpevoli…(foto degli indagati, conferenze stampa sugli arresti e sulle indagini…) si pensi ai pregiudizi derivanti dalla disfunzionalità delle strutture, al sovraffollamento delle carceri…etc….
-La benda impedisce di guardare la complessità della realtà: la giustizia guarda alla legge ed ai ruoli processuali e non alle persone ed al loro status.
La benda impedisce alla giustizia di vedere oltre la legge, la pena ed i ruoli processuali.
E difficilmente – ma qui è la complessità del giudicare ex sé e non tanto una negatività! - la sentenza definisce la questione…che resta irrisolta anzi spesso acuisce i contrasti: a ciò si aggiunga che è considerata ingiusta la sentenza anche quando non corrisponde alle proprie tesi, alle proprie aspettative o anche ai propri “desiderata”).
Il giudice astrae la situazione concreta delle persone per inquadrare i fatti e riportarli alle norme da applicare (dal fatto alla fattispecie giuridica per applicare la pena) oppure inquadra le posizioni in ruoli processuali (reo, parte offesa etc..).
Il giudice non può dare spazio alla ricchezza della vita delle persone coinvolte nel processo (con i loro status, emozioni sentimenti etc…toccati dal reato o dall’ingiustizia) né può pretendere di inquadrarle in ruoli processuali.
La Giustizia non da spazio né vede lo status delle parti ne analizza solo i risvolti giuridici e legalistici né da spazio a ciò che il diritto non può contenere: l’umanità e la relazionalità delle parti, i loro valori, sentimenti ed emozioni. Ma da qualche decennio a ciò si dedica la giustizia riparativa.
Pasquale avv.Lattari
[1] Il titolo - riassume i contenuti di diversi incontri e seminari recenti – verrà sviluppato in diverse e successive parti. Per i riferimenti bibliografici oltre a quelli citati in P.Lattari La giustizia riparativa Una giustizia umanistica e dell’incontro Milano 2021 il recente G Zagrebelsky La giustizia come professione Torino 2021 pg 57 e segg.ti, nonché A.Prosperi Giustizia Bendata Percorsi storici di un'immagine Torino 2008; F.Alatihttp://www.artearti.net/magazine/articolo/lantica-triade-simbolica-della-giustizia-la-benda-1-2/
[2] Nelle citate Quaestiones de iuris subtilitatibus del XII secolo nell’Exordium si fa riferimento al Templum iustitiae ed alla Giustizia con occhi come stelle dallo sguardo ardente; per S. Agostino gli occhi sono lo strumento principe della conoscenza presupposto del giudizio (confessioni I,X 35-54).