Giustizia tra gli arcangeli Michele e Gabriele o Trittico della Giustizia - Jacobello del Fiore 1421 -Gallerie dell'Accademia di Venezia.
LA SPADA DELLA GIUSTIZIA (PARTE QUINTA de: La giustizia: contenuti, simboli manifestazioni e volti).[1]
La spada è elemento ricorrente e pressochè prevalente in tutte le immagini della Donna/Giustizia.
La spada è strumento che provoca dolore – la pena appunto - è simbolo di forza e di autorità ma anche di dissuasione.
La spada è evocativa del giudizio e del giudicare, del decidere – de caedere ossia il tagliare da – è l’operazione che separa, taglia ed asporta la parte malata dal corpo al fine di guarirlo.
La spada è il paradosso della giustizia penale: retribuire il male (il reato) con il male (la pena); sanare la violenza usando “una violenza legittima” per riequilibrare.
L’ immagine ed il simbolo della spada attiva suggestioni ed emozioni immediate e tranquillizzanti.
-La spada è - per lo più - impugnata con la mano destra dalla Donna/Giustizia: la destra è antonomasia la mano forte e principale simbolo di autorità e primato. (A dx Raffaello La Giustizia Volta stanza Segnatura Vaticano)
-La spada è a punta ed a due tagli: è simbolo di efficacia e profondità.
Evocativa dell’immagine e sicuramente punto di riferimento è il brano di S.Paolo (Eb 4,12) “la parola di Dio è vivente ed efficace più affilata di qualunque spada a doppio taglio, penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore”.
Evoca – come la bilancia – anche i doppi lati della giustizia: il rigore e la clemenza, il diritto e l’equità, la lettera della legge ma anche i valori a cui si ispira; la legge ma anche i principi superiori dell’ordinamento.
-La spada: è strumento per risolvere questioni complicate e di intricata soluzione:
-nel giudizio del Re Salomone afferma: “prendetemi una spada” per dividere il bambino che due madri pretendevano…e che la madre vera chiese di risparmiare per darlo all’altra aggiudicandosi la lite..( 1 RE 3, 16-28) (vd a sx Giudizio di Re Salomone Raffaello Stanza Segnatura Vaticano)
- la spada viene usata da Alessandro Magno (IV sec. aC) per tagliare e recidere il Nodo Gordiano che – da profezia dell’Oracolo - solo chi avrebbe sciolto sarebbe diventato Re dell’Asia minore.
- La spada è strumento di punizione dal valore pedagogico:
- “Vuoi non avere da temere l’autorità? Fa il bene e ne avrai lode poiché essa è al servizio di dio per il tuo bene. Ma se fai il male, allora temi perché non invano essa porta la spada; infatti è al servizio di Dio per la giusta condanna di chi opera il male.” (S.Paolo ai Romani 13,4)
-colpisce definitivamente è inesorabile. Non ha mezze misure ed è quindi irreversibile.
-“ se nonostante questi castighi non vorrete correggervi per tornare a me, ma vi opporrete a me, anch’io mi opporrò a Voi e vi colpirò sette volte più dei vostri peccati. Manderò contro di voi la spada vindice della mia alleanza.” (Levitico 26,23 e segg.ti)
- La spada è sguainata nell’atto del colpire o mostrata con la punta verso l’alto pronta all’uso o verso il basso in segno di attesa. Non è mai nel fodero.. …(a sx Allegoria della Giustizia B.Nocchi 1787-1790 Palazzo della Consulta)
La spada – che non è un pugnale – simbolo di nascondimento e del colpo a tradimento – ben visibile e palese evoca:
- la “pubblicità” della giustizia necessaria al fine di controllarne e verificarne il funzionamento e gli effetti non solo da chi ne è attinto e colpito ma anche dalla generalità dei cittadini.
- il fine preventivo, deterrente e dissuasivo della pena ed in generale del funzionamento della giustizia.
-La Spada è simbolo anche di esclusività dell’uso della giustizia che quindi tutela anche il reo dalla vendetta diretta della vittima e lo protegge anche dal resto dei cittadini delineando il proprio campo e la competenza: lo spazio della giustizia, una spazio da sempre limitato, quasi sacro, protetto ma sempre pubblico e visibile a tutti.
“la spada taglia perché vuol mettere la parola fine. Ma a questo scopo, occorre un’arma protettrice, un’arma che difenda anzitutto il tribunale dallo spazio sociale che è il terreno di coltura della vendetta; uno spazio dove tacciano il clamore e la violenza della folla. La giustizia opera sempre in luoghi circoscritti e protetti. Per proteggere non solo il tribunale ma anche il reo dalla furia vendicatrice che punta ad entrare nel tribunale per la giustizia sommaria. Quando il tribunale siede in giustizia, primo suo compito è garantire l’incolumità di chi si trova sotto la sua giurisdizione, non solo per salvarlo dal caos e dalla violenza ma anche per averlo totalmente nelle propri mani. Del resto perché la Giustizia è spesso assistita da uomini in armi che sembrano essere una prosecuzione ideale della spada?”[2]
(Sopra: Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo Particolari della Giustizia Ambrogio Lorenzetti 1338-1339 Palazzo Pubblico di Siena)
Ma l’immagine ed il simbolo della spada può attivare anche emozioni e suggestioni negative.
-La spada è esecutrice della vendetta.
La mano destra – che impugna la spada - è anche quella che immediatamente ed istintivamente restituisce il colpo e rende la parità rispetto al torto e/o all’attacco subito: è vendicativa. E’ immagine autonoma ex sé e quasi previene l’azione valutativa della bilancia. (sotto:
-La spada è simbolo di violenza: e la violenza spesso colpisce chiunque capiti a tiro.
- La spada è simbolo di angoscia, minaccia.
I colpi ed i fendenti della spada provocano ferite irreversibili e non rimediabili: si immagini la pena e la detenzione…la gogna mediatica …per chi poi risulta innocente…Oppure si pensi anche ai danni derivanti ai detenuti per le condizioni oggettive ed inumane delle carceri. ( E numerose sono state le condanne da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo all’Italia.) Per non parlare del trattamento riservato ai carcerati…
Anche la vittima è la prima colpita dalla spada: è la prima colpita dal processo (Per la cd vittimizzazione secondaria derivante dal processo vd post precedenti) e nell’immagine iconografica addirittura non compare mai …..e la pena per il colpevole non gli rende alcunchè….(sotto:
La spada attiva comunque problematica del fare giustizia e delle modalità di farla è problematica eterna - nelle moderne democrazie almeno (!!) - ed è quantomai attuale il monito: “Si tratta di rendere giustizia alla vittima, non di giustiziare l’aggressore. …È necessario fare giustizia, ma la vera giustizia non si accontenta di castigare semplicemente il colpevole. Bisogna andare oltre e fare il possibile per correggere, migliorare ed educare l’uomo affinché maturi da ogni punto di vista, di modo che non si scoraggi, affronti il danno causato e riesca a reimpostare la sua vita senza restare schiacciato dal peso delle sue miserie.” [3]
Pasquale avv.Lattari
[1] Il titolo - riassume i contenuti di diversi incontri e seminari recenti – verrà sviluppato in diverse e successive parti. Per i riferimenti bibliografici oltre a quelli citati in P.Lattari La giustizia riparativa Una giustizia umanistica e dell’incontro Milano 2021 il recente G Zagrebelsky La giustizia come professione Torino 2021 pg 57 e segg.ti, nonché A.Prosperi Giustizia Bendata Percorsi storici di un'immagine Torino 2008; F.Alatihttp://www.artearti.net/magazine/articolo/lantica-triade-simbolica-della-giustizia-la-spada/
[2] Zagrebelsky La giustizia come professione pg.81.
-Da sempre la Giustizia ha un suo spazio esclusivo e protetto:
-gli anziani, che devono giudicare, sono seduti su pietre levigate disposte in un sacro cerchio. (Iliade, XVIII, 497-508).
-nelle Eumenidi Eschilo (v. 566) immagina l’araldo che ferma la folla e protegge il Tribunale dell’Areopago come quel luogo «intatto da lucro, venerando, severo, presidio della terra sempre vegliante a difesa di chi dorme».
- per i Romani il Tribunale letteralmente è il palco sopraelevato destinato alla sella curulis – un sedile pieghevole – che unitamente a fasci, verghe e scuri erano i simboli del giudice e del potere giudiziario.
- oggi i palazzi di giustizia conservano la separazione e la protezione ed al contempo la pubblicità e l’apertura a tutti.
[3] Lettera di Papa Francesco ai partecipanti al XIX congresso internazionale dell’Associazione Internazionale di diritto Penale e del III congresso dell’Associazione Latino Americana di diritto Penale e criminologia. In L'Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLIV, n.129, Dom. 08/06/2014.